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Vito, un giovane di bell'aspetto e dotato di una straordinaria fantasia, racconta le sue iperboliche e inverosimili avventure agli amici che, increduli, lo canzonano spesso per le sue stramberie narrative. Studente liceale, alle soglie della maturità classica, abbandona gli studi per inseguire il suo primo vero sogno d'amore per un'attrice del cinema conosciuta a Bari. A Roma viene colto da malore e operato d'urgenza per un'ulcera perforata. Ritorna a Ferrandina, un paese del sud come tanti, chiuso nella sua economia curtense tipica della civiltà contadina, e alle prese con la difficile ricostruzione civile, sociale ed economica del secondo dopoguerra. È possibile riconoscere, nelle vicende narrate, tante generazioni di giovani che hanno vissuto, e vivono, le esperienze amene e spensierate proprie di questa età, ma anche le paure e le insicurezze per la mancanza di prospettive di lavoro e di vita.